sabato 4 febbraio 2012

Educazione in mensa - 2

Ancora sulla mensa.
Ogni scuola ha regole proprie, essendo noi ospiti pomeridiani in qualche maniera dobbiamo rispettare tali regole. Anche perché se non fosse sempre valida una regola perderebbe di valore. Perché, per esempio, dobbiamo sempre assaggiare il cibo che abbiamo nel piatto prima di poterlo rifiutare? -Questa la regola in una scuola- Se noi non la applicassimo non sarebbe possibile rispondere a tale domanda se non con: perché le maestre vogliono così. E questa non è una risposta.

Ogni bambino poi, a casa, vive una situazione diversa, con regole diverse. Alcune cose sono concesse, altre no. Tutto è scollegato.

Nostalgia per un sistema di valori unico e condiviso? Nessuna. Ma se diversità è, che educazione alla diversità sia.

Come? Ogni giorno è necessaria una risposta diversa per domande simili, l'importante è non farsi prendere dal panico ed essere concentrati su quello che si fa. Non c'è un modo assoluto per stare in mensa: nessun problema, io ti propongo un metodo, provalo, valutalo, dimmi che ne pensi, magari troviamo una soluzione che ci soddisfi abbastanza entrambi.

Cerchiamo di trasmettere il piacere di condividere una regola, necessariamente compresa, necessariamente giustificata. Come avviene naturalmente nel gioco: "facciamo che partiamo dalla linea e quando il pallone tocca a terra partiamo. Ok?" "Perché dalla linea?" "Perché così siamo pari" "Ma c'è poco spazio per correre, facciamo di partire toccando il muro" "Va bene. Prendi il pallone".

Stefano.

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